Sono passati ben 2 mesi dall’inizio del lockdown e dall’ultimo allenamento sia in acqua che in palestra. Mai nella mia vita sono stato 2 mesi consecutivi senza nuotare nemmeno quando ero ancora un piccoletto a cui piaceva sguazzare e divertirsi a fare qualche tuffo bomba e schizzare qualche allenatore o compagno a bordo vasca.
Questa data però non racchiude solo il ricordo dell’inizio della quarantena (due mesi esatti dal 10 Marzo), ma anche tanto altro, tantissimo. Il 10 Maggio 1997 è nato il sottoscritto, in una notte estremamente silenziosa ma allo stesso tempo maestosamente ricolma di vita: mio zio mi ha raccontato che quella notte è stata alquanto diversa dalle altre perché oltre al momento particolare che stavano passando i miei familiari, c’erano nuvole di lucciole che lampeggiavano risplendendo nell’oscurità. Lo stesso giorno di 59 anni prima, il 10 Maggio 1938,è nata colei che mi ha cresciuto quando i miei erano a lavoro, che mi ha viziato con tutti quei piatti deliziosi pronti per essere sgranati al ritorno da scuola, colei che da quando sono nato mi fa compagnia per ogni mio compleanno, mia NONNA. È alquanto difficile poter trovare una situazione simile in famiglia e forse questo non ha fatto altro che rafforzare il nostro rapporto. Inoltre, quest’anno tale data coincide con la seconda domenica di maggio, la Festa della Mamma. Abbiamo festeggiato tutti insieme, condiviso un giorno che forse non ritornerà, in una quarantena inaspettata.
Credevo che il regalo più bello potesse essere questo giorno speciale, un giorno unico tra famiglia e condivisione,ma forse non era veramente ciò che desideravo maggiormente dentro di me. Grazie al Centro Sportivo Carabinieri e ad una possibilità improvvisa pervenuta a me e ai miei compagni di nuoto fiorentini e atleti di interesse nazionale (Zazzeri, Restivo, Biagioli) quella stessa sera, ci siamo organizzati più velocemente possibile e nel rispetto di tutte le regole sanitarie per poterla far avverare: finalmente riuscivamo a vedere la luce alla fine del tunnel della quarantena, una luce del colore dell’ACQUA.
Come un bambino delle elementari che fa la sua prima gita senza genitori, pieno di pensieri e desideri non sono riuscito a dormire la notte, tutto perché in testa mi risuonava come un eco la frase: “voglio tuffarmi nuovamente, voglio ritornare a cavalcare l’onda giusta”.
Lunedì 11 Maggio
Ore 10 partenza, ore 12.20 arrivo,ore 14.30 PRIMA VOLTA IN ACQUA DOPO LO STOP...
In pochissimo tempo ci eravamo organizzati e abbiamo realizzato ciò che stavamo bramando e desiderando ormai da un lungo periodo. Certamente aver aspettato tutto questo tempo per poter vedere realizzarsi tutto ciò non è stato affatto facile ma lo volevo, lo volevamo...È l’unica ragione, la forza che muove il tutto (volere è potere).
Non posso e non riuscirò mai a descrivervi tutti i sentimenti che ho provato in questi due giorni ma sicuramente vi posso indicare una parola che ne può sintetizzare una parte: dopo il primo tuffo, momento di gioia, di strane sensazioni e di altrettanto strana tranquillità, mi sono reso conto di cosa volesse dire per me tutto ciò... LIBERTÀ’!
Possono sembrare parole buttate lì, classiche, copiate... Vorrei solamente descrivere sensazioni, emozioni, che gran parte di noi nuotatori stanno provando e che persone esterne al settore potrebbero non capire. Vi siete mai sentiti liberi? Momentaneamente felici? Seguite cosa vi piace davvero o siete scesi a compromessi? Siamo tutti diversi, con storie diverse ed ogni storia potrebbe rivelarsi super interessante.
Con le classiche domande esistenziali e filosofiche concludo questo altro pensiero, lasciando spazio all'inizio di un nuovo periodo alla mia/nostra Settimana Romana!